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Comunicato n° 2 - Dopo la grande paura per il ritardo nel ritrovamento del primo  comunicato che fatto ha pensare alle Br in una possibile censura, il secondo  comunicato viene fatto ritrovare tra le 16 e le 19 del 25  marzo  in quattro citta  diverse: Torino, Roma, Milano e Genova
  A Torino intorno alle ore 16  arrivavo quasi contemporaneamente due telefonate alla redazione della "Gazzetta  del Popolo" e all’agenzia Ansa, in cui si indicano due cabine telefoniche dove  ritrovare i comunicati.
 Negli stessi momenti altre due telefonate avvertono a Roma il  "Messaggero"  e "Radio Onda Rossa". Un  giornalista trova proprio all’esterno del giornale, dietro una bacheca, una  copia del messaggio. La copia segnalata a Radio Onda è in  un cestino vicino alla sede. Il direttore  della radio recuperato il comunicato lo legge in diretta.
Più tardi arriva la solita telefonata questa volta alla  redazione milanese del “Giornale Nuovo”. Infine intorno alle 19 ancora due telefonate a Genova  al “Giornale Nuovo” e  “Secolo XIX”  permettono recuperare altre due copie,
 

 
Comunicato n° 2
 
             
                 
                BRIGATE ROSSE
                1 - IL PROCESSO AD ALDO MORO  Lo spettacolo fornitoci dal regime in questi giorni ci porta ad una  prima considerazione. Vogliamo mettere in evidenza il ruolo che nello SIM  vanno ad assumere i partiti costituzionali. A nessuno è sfuggito  come il quarto governo Andreotti abbia segnato il definitivo esautoramento  del parlamento da ogni potere, e come le leggi speciali appena varate siano  il compimento della più completa acquiescenza dei partiti del cosiddetto  "arco costituzionale" alla strategia imperialista, diretta esclusivamente  dalla DC e dal suo governo. Si è passati cioè dallo Stato  come espressione dei partiti, ai partiti come puri strumenti dello Stato.  Ad essi viene affidato il ruolo di attivizzare i loro apparati per luride  manifestazioni di sostegno alle manovre controrivoluzionarie, contrabbandandole  come manifestazioni "popolari"; più in particolare al partito di  Berlinguer e ai sindacati collaborazionisti spetta il compito (al quale  sembra siano ormai completamente votati) di funzionare da apparato poliziesco  antioperaio, da delatori e da spie del regime. 
                La cattura di Aldo Moro,  al quale tutto lo schieramento borghese riconosce il maggior merito del  raggiungimento di questo obiettivo, non ha fatto altro che mettere in macroscopica  evidenza questa realtà. Non solo, ma Aldo Moro viene citato (anche  dopo la sua cattura!) come il naturale designato alla presidenza della  Repubblica. Il perché; è evidente. Nel progetto di "concentrazione"  del potere, il ruolo del Capo dello Stato Imperialista diventa determinante.  Istituzionalmente i1 Presidente accentra già in sé;, tra le  altre, le funzioni di capo della Magistratura e delle Forze Armate; funzioni  che sino ad ora sono state espletate in maniera più che altro simbolica  e a volte persino da corrotti buffoni (vedasi Leone). 
                Ma nel SIM il Capo  dello Stato ed il suo apparato di uomini e strutture dovrà essere  il vero gestore degli organi chiave e delle funzioni che gli competono.  Chi meglio di Aldo Moro potrebbe rappresentare come capo del SIM gli  interessi della borghesia imperialista? Chi meglio di lui potrebbe realizzare  le modifiche istituzionali necessarie alla completa ristrutturazione dello  SIM? 
                La sua carriera però non comincia oggi: la sua presenza, a  volte palese a volte strisciante, negli organi di direzione del regime  è di lunga data. 
                Vediamone le tappe principali, perché; di  questo dovrà rendere conto al Tribunale del Popolo.  1955 - Moro è ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni.  1957 - Moro è ministro della Pubblica Istruzione nel governo  ZoIi, retto dal Movimento Sociale Italiano.  1959-60 - Viene eletto segretario della DC. Sono gli anni del governo  Tambroni, dello scontro frontale sferrato dalla borghesia contro il Movimento  Operaio. La ferma resistenza operaia viene affrontata con la più  dura repressione armata: nel luglio '60 si conteranno i proletari morti,  massacrati dalla polizia di Scelba.  l963 - In quest'anno parte la strategia americana di recupero della  frangia di "sinistra" della borghesia italiana con l'inglobamento del PSl  nel governo, nel tentativo di spaccare il Movimento Operaio. 
                E' la "svolta"  del centro-sinistra e Moro se ne assumerà la gestione per tutti  gli anni successivi come Presidente del Consiglio.  1964 - E' Presidente del Consiglio. Emergono le manovre del SIFAR,  di De Lorenzo e di Segni, che a conti fatti risulterà un'abile macchinazione  ricattatoria perfettamente funzionale alla politica del suo governo. Quando  la sporca trama verrà completamente allo scoperto, come un vero  "padrino" che si rispetti, Moro affosserà il tutto e ricompenserà  con una valanga di "omissis" i suoi autori.  1965-68 - E' ininterrottamente Presidente del Consiglio.  1968-72 - 
                In tutto questo periodo è ministro degli Esteri. La  pillola del centro-sinistra perde sempre più la sua efficacia narcotizzante  e riprende l'offensiva del Movimento Operaio con un crescendo straordinario.  La risposta dell'Imperialismo è stata quella che va sotto il nome  di "strategia della tensione".  1973-74 - è sempre ministro degli Esteri.  1974-78 - Assume di nuovo la Presidenza del Consiglio e nel '76 diventa  Presidente della DC. E' in questi anni che la borghesia imperialista supera  le sue maggiori contraddizioni e marcia speditamente alla realizzazione  del suo progetto. 
                E' in questi anni che Moro diventa l'uomo di punta della  borghesia, quale più alto fautore di tutta la ristrutturazione dello  SIM. Su tutto questo, ed altro ancora, è in corso l'interrogatorio  ad Aldo Moro.  Esso verte: a chiarire le politiche imperialiste e antiproletarie di  cui la DC è portatrice; a individuare con precisione le strutture  internazionali e le filiazioni nazionali della controrivoluzione imperialista;  a svelare il personale politico-economico-militare sulle cui gambe cammina  il progetto delle multinazionali; ad accertare le dirette responsabilità  di Aldo Moro per le quali, con i criteri della GIUSTIZIA PROLETARIA, verrà  giudicato. 
                2 - IL TERRORISMO IMPERIALISTA E L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO  A livello militare è la NATO che pilota e dirige i progetti  continentali di controrivoluzione armata nei vari SIM europei. I nove paesi  della CEE hanno creato L'ORGANIZZAZIONE COMUNE D1 POLIZIA che è  una vera e propria centrale internazionale del terrore. 
                Sono i paesi più  forti della catena e che hanno già collaudato le tecniche più  avanzate della controrivoluzione ad assumersi il compito di trainare, istruire,  dirigere le appendici militari nei paesi più "deboli" che non hanno  ancora raggiunto i loro livelli di macabra efficienza. Si spiega così  l'invasione inglese e tedesca dei super-specialisti del S.A.S. (Special  Air Service), delle BKA (Bundeskriminalamt) e dei servizi segreti israeliani.  Gli specialisti americani invece non hanno avuto bisogno di scomodarsi:  sono installati in pianta stabile in Italia dal 1945. 
                ECCOLA QUI L'INTERNAZIONALE  DEL TERRORISMO. Eccoli qui i boia imperialisti massacratori dei militanti  dell'IRA, della RAF, del popolo Palestinese, dei guerriglieri comunisti  dell'America Latina che sono corsi a dirigere i loro degni compari comandati  da Cossiga. E' una ulteriore dimostrazione della completa subordinazione  dello SIM-Italia alle centrali imperialiste, ma è anche una visione  chiara di come per le forze rivoluzionarie sia improrogabile far fronte  alla necessità di calibrare la propria strategia in un'ottica europea,  che tenga conto cioè che i1 mostro imperialista va combattuto nella  sua dimensione continentale. 
                Per questo riteniamo che una pratica effettiva  dell'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO debba cominciare oggi anche stabilendo  tra le Organizzazioni Comuniste Combattenti che il proletariato europeo  ha espresso un rapporto di profondo confronto politico, di fattiva solidarietà,  e di concreta collaborazione. Certo, faremo ogni sforzo, opereremo con  ogni mezzo perché; si raggiunga fra le forze che in Europa combattono  per il comunismo la più vasta integrazione politica possibile. 
                Non  dubitino gli strateghi della controrivoluzione e i loro ottusi servitorelli  revisionisti vecchi e nuovi, che contro l'internazionale del terrore imperialista  sapremo costruire l'unità strategica delle forze comuniste.  Ciò detto va fatta una chiarificazione. Sin dalla sua nascita  la nostra Organizzazione ha fatto proprio il principio maoista "contare  sulle proprie forze e lottare con tenacia". Applicare questo principio,  nonostante le enormi difficoltà, è stato per la nostra Organizzazione  più che una scelta giusta una scelta naturale; il proletariato italiano  possiede in sé; un immenso potenziale di intelligenza rivoluzionaria,  un patrimonio infinito di conoscenze tecniche e di capacità materiali  che con il proprio lavoro ha saputo collettivamente accumulare una volontà  e una disponibilità alla lotta che decenni di battaglie per la propria  liberazione ha forgiato e reso indistruttibili. 
                Su questo poggia tutta  la costruzione della nostra Organizzazione; la crescita della sua forza  ha le solide fondamenta del proletariato italiano, si avvale dell'inestimabile  contributo che i suoi figli migliori e le sue avanguardie danno alla costruzione  del PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE. 
                Mentre riaffermiamo con forza le nostre posizioni sull'Internazionalismo  Proletario, diciamo che la nostra Organizzazione ha imparato a combattere,  ha saputo costruire ed organizzare autonomamente i livelli politico-militari  adeguati ai compiti che la guerra di classe impone. Organizzare la lotta  armata per il Comunismo, costruire il Partito Comunista Combattente, prepararsi  anche militarmente ad essere dei soldati della rivoluzione è la  strada che abbiamo scelto, ed è questo che ha reso possibile alla  nostra Organizzazione di condurre nella più completa autonomia la  battaglia per la cattura ed il processo ad Aldo Moro.  Intensificare con l'attacco armato il processo al regime, disarticolare  i centri della controrivoluzione imperialista. 
                Costruire l'unità  del movimento rivoluzionario nel Partito Combattente.  Onore ai compagni Lorenzo Jannucci e Fausto Tinelli assassinati dai  sicari del regime
                 
                Comunicato n°2   25/03/1978
                 
                Per il Comunismo
                BRIGATE ROSSE
                 
                                
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